
In data 07/10/2022 si è tenuta la Annual Conference CSCMP Italy Roundtable in concomitanza con la fiera Green Logistics Expo di Padova.
Si sono affrontate tutte le principali tematiche relative alla logistica e alla supply chain.
Di particolare interesse la tavola rotonda “EVOLUZIONE DELLE COMPETENZE, MODELLI DI LEADERSHIP E SCARSITÀ NEL SETTORE SUPPLY CHAIN”.
Speakers: Beatrice Mondoni People & Culture Director Verona Hub; Laura Panizza Quality Manager Fiege Logistic; Luca Galbiati Vertical Leader Manpower Group; Fabio Crostelli I.E. Elle Emme Logistica
Di seguito le domande più interessanti ed un breve riassunto delle risposte con qualche commento:
Quali sono le principali innovazioni e novità nel settore logistica, anche rispetto ai modelli organizzativi e di leadership?
La vera sfida per le risorse umane nella supply chain è trovare soluzioni innovative in modo umanamente sostenibile.
A questo proposito è stato presentato il TALENT SUSTAINABILITY QUOTIENT, il nuovo sistema di valutazione per le imprese. Creato da Manpower Group, serve per valutare la capacità delle aziende rispetto all’attrarre, trattenere e valorizzare al meglio le sue persone di valore. Si considerano i grandi cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro, le nuove preferenze dei lavoratori, il lavoro ibrido, l’inclusione, la diversità, l’equità ed il senso di appartenenza.
Si aiutano le aziende a sviluppare una strategia che attragga i talenti, favorisca l’evoluzione delle competenze e la creazione di una cultura aziendale per trattenerli.
La riflessione: Restiamo in attesa delle statistiche dell’applicazione di questo importante strumento. Credo che nel settore ci sia molto lavoro da fare su questi punti e spero che tale approccio possa essere declinato anche alle figure più operative che svolgono un’attività strategica nel settore logistico.
Quali sono le competenze più richieste e i profili più ricercati nella supply chain?
È stato presentato lo studio predittivo della domanda di lavoro in Italia per i prossimi 10 anni.
Sulla spinta dell’e-commerce, si prevede che tra le figure più in crescita nella logistica ci siano: Autisti, Addetti alle consegne, Operatori di magazzino, Responsabili di magazzino.
La digital transformation ha accelerato la rivoluzione delle competenze aprendo la selezione alle “key technologies” quali: Data science and analytics, Cloud, Cyber Security e Robotics. Per le quali sono necessari periti industriali ed ingegneri.
Parliamo di Gender Equality: a che punto è la logistica su questo tema, che è uno dei pilastri dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ONU?
Partiamo dal presupposto che la grande richiesta di manodopera nella logistica, degli ultimi anni, ha generato la condizione per l’impiego di forza lavoro molto diversificata ed inclusiva.
È noto che le aziende con maggior numero di donne in ruoli dirigenziali hanno prestazioni migliori.
Per ridurre il gender gap è importante misurare la performance aziendale dal punto di vista della gender equality. Purtroppo, recenti studi dimostrano che le analisi sono parziali e poche si concentrano sulle donne in posizioni tradizionalmente dominate dagli uomini.
Per progredire e garantire le medesime opportunità di carriera a prescindere dal gender, si deve lavorare sulla misurazione della performance in modo da garantire la crescita di chi lavora meglio. Bisogna investire sulla formazione per facilitare il passaggio da un ruolo ad un altro, offrire flessibilità in termini di sede ed orario.
La riflessione: La tecnologia aiuterà il processo di riduzione del gender gap poiché consentirà l’accesso alle donne anche a lavori più pesanti tradizionalmente portati avanti dagli uomini. In alcuni contesti (es. fashion), si sono già raggiunti ottimi risultati ed in alcuni casi la componente femminile è superiore a quella maschile. Ad oggi alcuni settori risultano preclusi per le difficili condizioni di lavoro ma anche per una certa refrattarietà al cambiamento ed all’accettazione di una leadership al femminile.
Serve un’evoluzione a livello sociale non limitata al solo ambito lavorativo.
La logistica si sta fortemente automatizzando. Questo aspetto può rappresentare una ragione di preoccupazione per i tassi di occupazione, nel lungo periodo?
L’allungamento della vita lavorativa determina un invecchiamento della forza lavoro che impatta negativamente sulla performance. In particolare, in ambiti operativi che richiedono impegno fisico.
La scarsa natalità e le difficoltà di inserimento di personale straniero, che non parla bene la lingua, sono fonte di preoccupazione per tutti gli addetti ai lavori.
Per fortuna la tecnologia ci viene in aiuto fornendo strumenti utili ad alleviare la fatica, a semplificare processi, a colmare gli spazi lasciati liberi dall’uomo.
Per esempio, i COBOT (collaborative robot) si affiancano in totale sicurezza agli operatori di magazzino supportandoli ed eseguendo le attività più faticose al posto loro.
Sistemi di prelievo merce a magazzino basati su codice colori facilitano il lavoro a chi non parla bene la nostra lingua, creando nuove opportunità di lavoro.
La riflessione: L’automazione deve essere considerata un’opportunità e non una minaccia. Potrebbe avere impatti positivi sull’occupazione mantenendo attiva la forza lavoro più anziana e creando nuove possibilità di lavoro in ricerca e sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche e nella messa in opera e manutenzione di sistemi complessi.
La supply chain ha beneficiato del boom dell’e-commerce durante gli anni della pandemia. Ora come si sta evolvendo il settore nei confronti delle figure che erano così tanto richieste?
I dati del settore alimentare dimostrano che la pandemia ha comportato un incremento dei volumi molto significativo nella GDO.
Il post pandemia ha evidenziato un calo dei volumi ma continua ad esserci una richiesta superiore rispetto al periodo pre-pandemico.
La spiegazione sta nel cambio di abitudine di acquisto da parte dei clienti che hanno scoperto nuovi modi di fare la spesa e di farsela recapitare.
Le stesse catene di supermercati hanno migliorato l’offerta ed il servizio con nuove proposte ed importanti azioni di promozione.
Stesso ragionamento vale per i servizi offerti da Amazon e tutti gli altri che operano nell’e-commerce.
La riflessione: Continuerà ad esserci una richiesta di operatori da impiegare nell’e-commerce. È un settore in espansione con consegne rapide, operativo 24/7 che ha sempre bisogno di autisti per le consegne a domicilio. A volte non si tratta di semplici acquisti da parte dei consumatori ma di servizi di assistenza domiciliare e cura alla persona che prevedono consegna di apparecchi elettromedicali e parti di ricambio per il loro funzionamento. Il che lo rende quasi indispensabile.
Certo è che l’e-commerce, come tutti gli altri settori della nostra economia, non è esente dalle conseguenze di una crisi economica come quella che si sta profilando all’orizzonte. Le cui conseguenze sono al momento imprevedibili.
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